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SICCHIERO AL GAY PRIDE: E SCOPPIA LA POLEMICA

Che la destra abbia problemi con l'omosessualità non è un mistero. Che un segretario comunale di destra come Karol Vaccaro che a Chieri pare sia esponente dello sparuto gruppo di Fratelli d'Italia, attacchi  il neosindaco di Chieri per avere partecipato al Gay Pride con la fascia tricolore lo è ancora meno.



"Sicchiero doveva andare a titolo personale" - sbotta Vaccaro di Fratelli d'Italia -  "Con la sua fascia ha rappresentato Chieri  ha rappresentato a una manifestazione esibizionista e offensiva, anche per molti omosessuali. Di certò lo è per i bambini. Preciso che non ce l'ho con nessuno, non voglio essere accusato di omofobia: contesto semplicemente l'opportunità politica. Mi chiedo cosa pensino i cittadini, compresi gli ambienti parrocchiali da cui il sindaco proviene" 

Claudio Campagnolo, il trombato al ballottaggio,  storce il naso e dice che lui non ci sarebbe andato: "Ha fatto una scelta, ne risponderà il suo elettorato".   

Spiace far notare come queste persone non abbiamo capito nulla dei chieresi. Già giudicati dai  loro stessi cittadini per le loro scelte politiche di destra estrema e per questo perduto in credibilità sono stati esclusi dalla scena politica della nostra città.  Non hanno ancora capito che Chieri (si soprattutto quella cattolica) è una città tollerante E che ancora (siamo nel XXI secolo)  oggi si confonda il Gay Pride come una semplice "festa". Che dichiararsi omosessuale per loro sia una offesa alla pubblica decenza, in alcuni casi una malattia, (cosa c'entrano i bambini poi), che si confonda un gesto di rivendicazione dei propri diritti con una farsa.

Non hanno capito che l'accettazione del "diverso" (anche del migrante) è una prerogativa del cattolico. E che chi rifiuta di accogliere non potrà mai dirsi realmente cristiano. Lo vogliamo spiegare alla Meloni che è venuta a Torino a contestare il Direttore del Museo Egizio a fini politici e contro famiglie integrale la cui unica colpa era di essere di origini arabe? Chieresi e torinesi non si fanno ingannare dagli slogan politici di una destra che ha già giocato le sue carte e i danni li vediamo ogni giorno anche a livello nazionale.



IL GAY PRIDE NON È UNA FESTA MA LA RIVENDICAZIONE DI DIRITTI CIVILI

Perché non c'è nulla da festeggiare in un mondo dove essere e scoprirsi omosessuale significa (in alcuni paesi compreso il nostro) essere discriminati, picchiati e in altri torturati e uccisi.

Vi ricordate quando le donne non avevano diritto di voto? Gli estremisti dicevano le stesse cose: non ne avevano diritto perché erano inferiori, dovevano rimanere a casa a cucinare, a badare ai bambini. 

E rispondiamo alla destra e a un pensionato come Campagnolo che i chieresi hanno già scelto, con votazione democratica a chi dare fiducia. Dunque si metta l'anima in pace e non ci venga a fare la morale. Il mondo cambia e i giovani vogliono un mondo tollerante e non ancorato a un passato bigotto e omofobo. Se Campagnolo e C. non lo hanno capito con le elezioni, lo capiranno i loro nipoti.

L'orgoglio di essere quel che si è, da parte delle persone omosessuali. La resa del termine inglese pride ha creato in italiano numerosi equivoci attraverso la traduzione più usata, "orgoglio" (che in italiano è anche sinonimo di "superbia"), mentre la traduzione più corretta sarebbe semmai "fierezza", cioè il concetto opposto alla vergogna, vista come la condizione in cui sono state, e sono tutt'ora, costrette a vivere la maggior parte delle persone appartenenti alla comunità LGBT 

L'"orgoglio" si basa su tre assunti:
  • che le persone dovrebbero essere fiere di ciò che sono,
  • che la diversità sessuale è un dono e non una vergogna,
  • che l'orientamento sessuale e l'identità di genere sono innati o comunque non possono essere alterati intenzionalmente.

da Habitante 


Anche a Milano il Sindaco Giuseppe Sala e l'ex sindaco Giuliano Pisapia al Gay Pride.




I PAESI PIÙ OMOFOBI AL MONDO: LA MAPPA DELL’ODIO


In Paesi come Iran o l’Arabia Saudita non si scherza affatto, perché i gay sono perseguitati e uccisi con l’impiccagione o la lapidazione. Si è arrivati pure alla negazione dell’omosessualità, perché è stato lo stesso presidente dell’Iran a dichiarare che nel loro Stato i gay non esistono.

Tra i paesi più omofobi al mondo ci sono Azerbaigian, Georgia, Arabia Saudita, Bangladesh, Egitto, Ruanda, Senegal, Indonesia, Uganda, Nigeria, Somalia, Mahuritania, Afganistan, Guinea, Pakistanm Emirati Arabi Uniti, Yemen, Sudan mentre i 10 paesi più gay friendly al mondo sono Islanda, Paesi Bassi, Svezia, Danimarca, Andorra, Norvegia, Belgio, Spagna, Francia e Svizzera.




In tutta Europa, il rifiuto sociale dell’omosessualità è minoritario. I Paesi più aperti sembrano essere la Spagna e la Germania, dove ha risposto “no” solo l’11%. L’Italia è presente al 26esimo posto (dietro Stati Uniti 23°, Gran Bretagna 14° e Germania 13°).

Fa eccezione la Polonia dove il 46% delle persone ritiene che la società non debba accettare l’omosessualità, mentre solo il 42% pensa il contrario e il 12% non ha un’opinione sull’argomento o non vuole esprimerla. In Francia, il 22% rifiuta l’idea che l’omosessualità diventi un fatto socialmente accettato, mentre il 77% lo ritiene giusto. Il 74% degli italiani è per il “sì”, mentre il 18% è contrario e l’8% indeciso. Le percentuali del Regno Unito sono simili: 18% di no, 76% di sì e 6% di indecisi. Tra i greci, solo il 53% vuole accettare l’omosessualità, mentre il 40% è nettamente contrario e il 7% non si esprime.


DOMANDE E RISPOSTE 

Perché non esiste un Etero Pride?

  • Perché nessuno ti uccide se sei eterosessuale.
  • Perché nessuno ti impedisce di sposarti, adottare e avere diritti coniugali.
  • Perché nessun genitore ti butta in mezzo a una strada se scopre che sei eterosessuale.
  • Perché nessuna religione ti mette a morte per essere eterosessuale.
  • Perché nessuno ti grida “Eterosessualeeeeeeee” per offenderti.
  • Perché non serve fingere di essere amico/a del tuo fidanzato/a per paura di essere aggredito.


Oscar Selvaggio 

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