ALESSIA. TORINESE. IMPRENDITRICE A 18 ANNI. I SUOI DRONI SORVEGLIANO LE VILLE DI HOLLYWOOD
Compiere 18 anni e il giorno successivo firmare l’atto di costituzione della propria azienda ipertecnologica nella Silicon Valley.
Sembra il soggetto di un film e invece è quello che è successo a Alessia Russo, la giovane imprenditrice torinese che lo scorso agosto ha fondato DroneGuardy, startup di droni destinata a rivoluzionare il mondo della security e della videosorveglianza. Un universo prettamente maschile nel quale Alessia ha saputo imporsi confrontandosi alla pari con i suoi colleghi.
Come Amministratrice Delegata di DroneGuardy ha scelto di avere accanto a sè in questa avventura due esperti del settore: suo fratello Simone Russo (27 anni) considerato da Wired uno dei 5 giovani startupper under 35 più promettenti del 2015 grazie al suo progetto Immodrone (www.immodrone.it) e Davide Venturelli, italiano che dal 2012 lavora al centro di ricerca della NASA in Silicon Valley come scienziato specializzato in intelligenza artificiale e che ha messo a disposizione del progetto la tecnologia di automazione dei droni della sua azienda, Archon.
DroneGuardy nasce da un’intuizione di Alessia: utilizzare efficacemente i droni anche nel mondo della security e della videosorveglianza e in caso di catastrofi e/o calamità naturali. Creata una capillare rete di piloti, un drone può partire e raggiungere qualsiasi luogo, anche il più inaccessibile, in meno di dieci minuti, restituendo immagini in alta risoluzione in tempo reale e da varie angolazioni. Uno strumento che apre molte possibilità di sviluppo e rende più veloce il tempo di intervento.
La App DroneGuardy è già in fase di sperimentazione in California - con oltre 2000 piloti iscritti in poco più di un mese - e a fine ottobre si chiuderà il primo round di investimento di 250.000 dollari.
La scelta degli States non è casuale. “Il mercato della sicurezza negli USA - racconta Alessia - vale 67 miliardi di dollari, con una previsione di crescita costante che lo porterà a valere 82 miliardi entro il 2023. Dall’altro lato l’impatto della criminalità sull’economia americana, con 2 milioni di furti nelle case ogni anno, pesa 1 trilione di dollari all’anno. Due dati che ci hanno fatto riflettere: la sorveglianza potenziata da un drone può essere più veloce di qualsiasi guardia di sicurezza privata; ha inoltre un forte effetto deterrente e offre una visuale aerea più completa e efficace”.
La App funziona in modo semplice ed immediato. I piloti iscritti, geolocalizzati, ricevono la notifica di un volo da effettuare nelle loro vicinanze, oppure nelle vicinanze di una stazione automatizzata con un drone pronto al decollo. Accettata la missione, il drone del pilota si alza in volo e in breve raggiunge il luogo, iniziando a trasmettere immagini in tempo reale al proprietario e alla centrale operativa.
L’abbonamento mensile al servizio è venduto a partire dai 99 dollari in Usa ma per il lancio italiano, previsto per il 2019, le tariffe saranno inferiori.
“La novità degli ultimi giorni - aggiunge Alessia – è che abbiamo offerto l’utilizzo gratuito della nostra App alle forze di polizia e c’è stato subito molto interesse per pianificare al meglio le operazioni prima del loro arrivo sul posto”.
Nella startup ha creduto anche il colosso DJI, leader mondiale nella produzione di droni consumer e professionali, che ha siglato un accordo di partnership con DroneGuardy per la California.
Sembra il soggetto di un film e invece è quello che è successo a Alessia Russo, la giovane imprenditrice torinese che lo scorso agosto ha fondato DroneGuardy, startup di droni destinata a rivoluzionare il mondo della security e della videosorveglianza. Un universo prettamente maschile nel quale Alessia ha saputo imporsi confrontandosi alla pari con i suoi colleghi.
Come Amministratrice Delegata di DroneGuardy ha scelto di avere accanto a sè in questa avventura due esperti del settore: suo fratello Simone Russo (27 anni) considerato da Wired uno dei 5 giovani startupper under 35 più promettenti del 2015 grazie al suo progetto Immodrone (www.immodrone.it) e Davide Venturelli, italiano che dal 2012 lavora al centro di ricerca della NASA in Silicon Valley come scienziato specializzato in intelligenza artificiale e che ha messo a disposizione del progetto la tecnologia di automazione dei droni della sua azienda, Archon.
DroneGuardy nasce da un’intuizione di Alessia: utilizzare efficacemente i droni anche nel mondo della security e della videosorveglianza e in caso di catastrofi e/o calamità naturali. Creata una capillare rete di piloti, un drone può partire e raggiungere qualsiasi luogo, anche il più inaccessibile, in meno di dieci minuti, restituendo immagini in alta risoluzione in tempo reale e da varie angolazioni. Uno strumento che apre molte possibilità di sviluppo e rende più veloce il tempo di intervento.
La App DroneGuardy è già in fase di sperimentazione in California - con oltre 2000 piloti iscritti in poco più di un mese - e a fine ottobre si chiuderà il primo round di investimento di 250.000 dollari.
La scelta degli States non è casuale. “Il mercato della sicurezza negli USA - racconta Alessia - vale 67 miliardi di dollari, con una previsione di crescita costante che lo porterà a valere 82 miliardi entro il 2023. Dall’altro lato l’impatto della criminalità sull’economia americana, con 2 milioni di furti nelle case ogni anno, pesa 1 trilione di dollari all’anno. Due dati che ci hanno fatto riflettere: la sorveglianza potenziata da un drone può essere più veloce di qualsiasi guardia di sicurezza privata; ha inoltre un forte effetto deterrente e offre una visuale aerea più completa e efficace”.
La App funziona in modo semplice ed immediato. I piloti iscritti, geolocalizzati, ricevono la notifica di un volo da effettuare nelle loro vicinanze, oppure nelle vicinanze di una stazione automatizzata con un drone pronto al decollo. Accettata la missione, il drone del pilota si alza in volo e in breve raggiunge il luogo, iniziando a trasmettere immagini in tempo reale al proprietario e alla centrale operativa.
L’abbonamento mensile al servizio è venduto a partire dai 99 dollari in Usa ma per il lancio italiano, previsto per il 2019, le tariffe saranno inferiori.
“La novità degli ultimi giorni - aggiunge Alessia – è che abbiamo offerto l’utilizzo gratuito della nostra App alle forze di polizia e c’è stato subito molto interesse per pianificare al meglio le operazioni prima del loro arrivo sul posto”.
Nella startup ha creduto anche il colosso DJI, leader mondiale nella produzione di droni consumer e professionali, che ha siglato un accordo di partnership con DroneGuardy per la California.
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