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RISCONTRATA TUBERCOLOSI IN UNA INSEGNANTE DI UN ASILO DI CHIERI

Lo scorso mese di marzo è stata segnalato il caso di una Tubercolosi che ha interessato una insegnante di una scuola dell’infanzia privata del Comune di Chieri. L’Asl precisa che, l’insegnante non ha più avuto contatti con i bimbi dallo scorso 31 ottobre e che la malattia si è manifestata alla fine di febbraio.


Nella Foto: test cutaneo alla tubercolina di Mantoux

La malattia si è manifestata alla fine di febbraio.

L’Asl, secondo quanto riporta il sito del Ministero della Salute, procede secondo i protocolli che prevedono:
  • test Mantoux su tutti i bambini della sezione interessata (i primi test sono risultati negativi).
  •  incontro con i genitori della sezione interessata;  convocata una riunione informativa anche con il resto delle famiglie della scuola.
  • In caso di positività nei bambini della sezione, il test viene progressivamente esteso anche ai restanti bambini. L’Asl tuttavia ha precisato che l’insegnante non ha più avuto contatti con i bimbi dallo scorso 31 ottobre e che la malattia si è manifestata alla fine di febbraio.

COS'È LA TUBERCOLOSI

Nonostante sia una malattia prevenibile e trattabile, la tubercolosi costituisce oggi nel mondo ancora una delle emergenze sanitarie più drammatiche. Si trasmette per via aerea tramite (anche pochissimi) bacilli: un individuo malato e non curato può infettare, nell’arco di un anno, una media di 10-15 persone.

La tubercolosi (TBC) è una malattia infettiva causata dal Mycobacterium tuberculosis un batterio gram positivo, detto anche Bacillo di Koch, dal nome dello scienziato che lo scoprì nel 1882.

Se ne distinguono 5 varietà: umano, bovino, aviario, murino, degli animali a sangue freddo; di queste solo le prime 2 hanno importanza nella patologia umana.


COME SI TRASMETTE LA TUBERCOLOSI? 

La tubercolosi attacca solitamente i polmoni, ma può colpire anche altre parti del corpo.

In Italia, come in molti altri paesi industrializzati, la tubercolosi è una patologia relativamente rara, l’incidenza è inferiore a 10 casi/100.000 abitanti, soglia entro la quale un Paese è definito dall’OMS “a bassa endemia”.

Il numero dei casi notificati in Italia ha mostrato nel tempo una lenta e progressiva diminuzione dell’incidenza, passando da 9,5 casi per 100.000 abitanti nel 1995 a 6,5 casi per 100.000 nel 2017 (n. casi segnalati nel 2017: 3.944).


COME SI CURA LA TUBERCOLOSI? 



Non tutti i soggetti infettati dai batteri della tubercolosi si ammalano. Distinguiamo due casi:
  • infezione TBC latente,
  • malattia tubercolare.

Entrambe possono essere trattate, senza trattamento l’infezione latente può passare allo stadio attivo più facilmente che, se a sua volta non trattato, può diventare fatale.

I pazienti con infezione latente non hanno sintomi e non sono contagiosi, ma spesso si preferisce iniziare comunque una terapia per evitare il rischio di passaggio allo stadio attivo; secondo il Ministero nei bambini di età uguale o inferiore a 5 anni anche in presenza di un test TST e/o IGRA negativo il trattamento è raccomandato subito dopo l’esposizione, una volta che sia stata esclusa la forma attiva.

La terapia in stato di gravidanza viene valutata caso per caso.
Il dottore potrebbe consigliare un ricovero in ospedale per una valutazione iniziale e cura della tubercolosi, specialmente se:
  • si tratta di un bambino,
  • si verificano gravi reazioni ai farmaci,
  • il paziente soffre di altre malattie concomitanti (per esempio HIV).
La maggior parte dei bambini con la tubercolosi possono essere curati a casa: la cura avviene di norma per via orale, mentre in alcuni casi potrebbero essere prescritte combinazioni di tre o quattro farmaci.

Anche se la cura potrebbe richiedere da 6 a 24 mesi per completarsi è estremamente importante che tutti i farmaci prescritti vengano assunti correttamente per sconfiggere definitivamente l’infezione.

Nonostante l'esistenza di antibiotici, la tubercolosi torna a far paura. Puntata di SuperQuark




Negli ultimi anni sono emersi numerosi motivi di allerta:
  • nelle grandi città metropolitane l’incidenza di TBC è fino a 4 volte maggiore rispetto alla media nazionale
  • il numero di casi di tubercolosi resistenti a più farmaci è in lento ma progressivo aumento e sono stati identificati anche in Italia casi di cosiddetta XDR-TB (forme tubercolari estensivamente resistenti, per le quali i farmaci attualmente disponibili non sono efficaci)
  • la proporzione di persone spesso non completano il trattamento antitubercolare, che richiede tempi lunghi di adesione, al di sotto degli standard richiesti dall’OMS
  • gli eventi epidemici sempre più frequentemente si verificano in ambito scolastico in alcune città italiane.


Per approfondire:

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