PET THERAPY: "QUATTRO ZAMPE PER SORRIDERE"
Un progetto chiamato "Quattro zampe per sorridere" coinvolge oltre 300 anziani, una decina di case di riposo torinesi, e viene inoltre finanziato dalla fondazione Specchio dei tempi, grazie alle donazioni ricevute dai lettori de "La Stampa".
Il termine pet therapy è stato coniato dallo psichiatra americano Boris Levinson nei primi anni ’60 e letteralmente significa “terapia dell’animale da affezione”.
Si tratta di una una pratica di supporto ad altre forme di terapia tradizionali che sfrutta gli effetti positivi dati dalla vicinanza di un animale a una persona.
Il termine più corretto sarebbe Interventi Assistiti con gli Animali, che si svolgono non solo in contesti terapeutici ma anche educativi.
Questi interventi funzionano grazie al rapporto che nasce fra l' animale o in questo caso il cane e l'utente. Questa sintonia complessa stimola l’attivazione emozionale e favorisce l’apertura a nuove esperienze, nuovi modi di comunicare, nuovi interessi.
L'animale non giudica non rifiuta, stimola sorrisi, aiuta la socializzazione, non ha pregiudizi.
Interagire con un animale può voler dire per un bambino sviluppare processi di apprendimento più rapidi e imparare a prendersi cura di qualcuno diverso da sé.
È una bella occasione di crescita, perché l’animale ha per lui una grande valenza emotiva.
Accarezzarlo e coccolarlo provoca un gradevole contatto fisico e stimola creatività e capacità di osservazione.
PET TERAPHY CONTRO IL BULLISMO
Con ragazzi pre-adolescenti e adolescenti, il rapporto con l’animale può diventare il mezzo per stimolare vissuti e riflessioni su concetti importanti come il rispetto, la fiducia, la reciprocità, infatti si può usare nei progetti di prevenzione al bullismo.
Un discorso a parte riguarda gli interventi per bambini e ragazzi con disabilità che grazie alla relazione con l’animale possono trovare nuovo entusiasmo e motivazione nell’affrontare piccoli compiti quotidiani e sperimentare una modalità facile e spontanea di interazione.
Questa terapia viene svolta sia con i bambini che con i ragazzi, gli adulti e persino con gli anziani.
Infatti è da 3 anni che i cani dell'associazione Aslan s'infilano nelle stanze, giocano nei corridoi e si lasciano coccolare dagli ospiti, che li aspettano impazienti il loro arrivo.
"Ci cambiano la giornata, sono meravigliosi, fedeli e disinteressati" racconta la signora Franca, della casa San Gaetano, sul Lungo Dora Napoli.
Dopo tanto tempo gli anziani si ricordano ancora il nome degli animali e si sono anche affezionati.
Il progetto si chiama "Quattro zampe per sorridere" viene seguito dalla pedagogista ed educatrice cinofila Antonia Tarantini.
Questo progetto coinvolge oltre 300 anziani, una decina di case di riposo torinesi, e viene inoltre finanziato dalla fondazione Specchio dei tempi, grazie alle donazioni ricevute dai lettori de "La Stampa".
Per Informazioni sulla fondazione visitare il sito www.specchiodeitempi.org
Clelia
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