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TORINO ALLO SBANDO: TUTTE LE OCCASIONI PERSE DALLA GIUNTA APPENDINO

Dalle Olimpiadi Invernali 2026, assegnate poi a Milano e Cortina, al Salone dell’Auto che nel 2020 si trasferirà in Lombardia. Non si contano più gli eventi importanti che nel corso del mandato della Sindaca Appendino e della giunta pentastellata hanno abbandonato la nostra città per trovare spazio altrove, in modo particolare sulla scena milanese e lombarda.

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TORINESI, COMMERCIANTI E IMPRESE ESASPERATI 

Torinesi, commercianti e imprese furiosi contro le decisioni degli ultimi anni della giunta guidata dalla  Sindaca Appendino. Basta consultare i commenti su Facebook per rendersi conto dell'impopolarità della conduzione della città, che negli ultimi due anni ha perso gran parte degli eventi che l'avevano contraddistinta come polo culturale e sportivo mondiale. Impedendo di fatto al capoluogo piemonese e alla Regione Piemonte un pieno rilancio di occupazione e lavoro.

Torino, declino senza fine. Scrive oggi Linkiesta



Torino  -scrive la testata - è ormai la sbiadita e sfocata sorella della città “always on the move” che era stata in grado di impostare un modello innovativo e sperimentale di luogo di commistione tra cultura underground e grandi eventi, avanguardia tecnologica e artistica, capace di uscire dall’ombra lunga della Fiat. Una città che vive alla giornata in un clima depresso e rancoroso, dove le uniche cose che succedono sono ormai legate al famigerato comparto food (per ogni negozio e attività che chiude, apre un ristorante o un “luogo” dedicato al cibo: moriremo senza niente da fare ma grassi, e a chilometro zero) e che se non fosse per il Salone del Libro, del festival di musica avant-pop Club To Club, l’elettronico Kappa Future Festival e l’indie ToDays non avrebbe nessun ulteriore motivo di richiamo. Una città che va avanti per inerzia, depressa, malinconica e che comincia a essere anche un po’ rancorosa. 


Eventi ormai persi per sempre o fuggiti in altre città a causa di  contrasti tra gli organizzatori e l'attuale amministrazione  comunale. In molti così hanno deciso di abbandonare la città per organizzarli altrove.


EVENTI NAZIONALI E INTERNAZIONALI 

Tutti sappiamo della occasione persa per organizzare le  Olimpiadi Invernali del 2026 e il Salone dell’Auto. Eventi che da soli avrebbero portato lavoro per centinaia di migliaia di persone.

Le Olimpiadi se le sono aggiudicate Milano e Cortina, mentre la giunta Appendino si era tirata fuori dai giochi nonostante la presenza degli impianti di Torino 2006 fossero solo da risistemare.

Addio anche per il Salone dell'Auto: manifestazione sgradita ai 5 stelle che così andrà in Lombardia  a causa di dissidi tra organizzatori ed esponenti dell’amministrazione comunale.

La 6ª edizione del Salone dell’Auto all’aperto Parco Valentino si svolgerà in Lombardia dal 17 al 21 giugno 2020. Con 54 case automobilistiche, 700.000 visitatori e oltre 2000 vetture speciali che hanno sfilato nel centro città, Parco Valentino si conferma pioniere di un nuovo concetto di Motor Show internazionale.


Occasione persa anche per lo Street Food Parade al Parco Dora, evento annullato insieme alla Festa dei Cuochi che hanno abbandonato la città per impedimenti burocratici. LoGli organizzatori si sono spostati  nella città lombarda di Monza, ben ben lieta di organizzare un evento già collaudato che porta decine di migliaia di partecipanti da tutta la regione.  


EVENTI MUSICALI 
Tagli al Jazz Festival che cambia brand e prende il nome discutibile di Narrazioni Jazz.

Altri eventi invece saranno completamente cancellati come il Fringe e il Classic Music Festival al Lingotto.  Sottolineiamo che non si tratta di piccoli eventi locali. Solo quest'ultima rassegna contava 120 mila spettatori e concerti gratuiti che avevano avvicinano tanti torinesi alla musica classica mai prima d'ora. 


MOSTRE 

Nel 2017 sono due le mostre di rilevanza internazionale che hanno preso la strada per Milano 

Come la mostra dedicata a Manet, proposta da Gam (Galleria d'Arte Moderna) nell’autunno 2017, e che si inseriva in una serie di eventi più ampio dedicato agli impressionisti, con le mostre di Degas, Renoir e Monet.

La seconda importante mostra mai organizzata era invece dedicata al Futurismo e avrebbe visto opere mai esposte al pubblico. 

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