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È GIUSTO SPIEGARE AI BAMBINI CHE BABBO NATALE NON ESISTE?


Il periodo più bello dell’anno sta arrivando e con lui l’attesa per la preparazione del presepe, dell’albero, dei dolci e della letterina di Babbo Natale. In questo splendido scenario, fatto di cannella e pungitopo, il vostro angioletto però potrebbe chiedervi di punto in bianco “Ma esiste davvero Babbo Natale?”.


Se al solo pensiero vi sentite tremare la terra sotto i piedi, leggete i nostri consigli su come affrontare l’argomento senza traumi…per il genitore, s’intende.


Quando nascono i primi dubbi sull’esistenza di Babbo Natale
L’età in cui potrebbero sorgere i primi dubbi è molto variabile: spesso avviene tra i 5 e i 7 anni, ma qualche volte anche prima, più o meno quando il bambino ha più possibilità di relazionarsi con altri coetanei.

Prima di questa soglia, l’esistenza di Babbo Natale non viene mai messa in discussione e non perché il bambino non abbia gli strumenti adatti, ma perché il suo pensiero razionale ancora non si è sviluppato e il modo di vedere la realtà è condizionato dal “pensiero magico”.

Il pensiero magico è il suo primordiale asse di equilibrio appunto perché gli permette di spiegare (e quindi di accettare “tranquillamente”) fatti che difficilmente sono comprensibili per lui, come può essere, ad esempio, la figura di Babbo Natale. Tuttavia, come verificato da una serie di esperimenti condotti dall’Università di Harvard, il bambino è perfettamente in grado di distinguere tra personaggi fantastici prodotti dalla cultura popolare e altre entità non visibili ma scientificamente comprovate.

Quando è il genitore a non voler rinunciare alla favola

Un’altra ricerca altrettanto interessante, che aveva come protagonisti bimbi di 6-7 anni che avevano smesso di credere a Babbo Natale, ha messo in evidenza che raramente i bambini appaiono sconvolti da tale scoperta, mentre paradossalmente sono i genitori a sentirsi più malinconici.

Il vero problema, infatti, risiede nella paura del genitore di vedere trasformata “la favola di Babbo Natale” in una bugia ai danni del bambino. In questo caso cosa è giusto fare: anticipare le mosse o aspettare?

Babbo Natale esiste? Cosa dicono gli esperti

Prima di tutto è necessario chiarire una cosa: la storia di Babbo Natale non potrà mai essere vissuta come una bugia, ma una favola dal valore simbolico fortemente educativo.

In un’intervista a La Stampa, la psicologa Stefania Andreoli, presidente dell’associazione Onlus Alice e specialista in problemi adolescenziali, spiega: “ai figli dobbiamo spiegare la vita, il significato dell’attesa e dei doni: la sincerità non è sempre comprensibile. Le favole invece creano un linguaggio adatto all’età”.

Quindi la figura di Santa Claus risponde pienamente ai bisogni del bambino, inoltre la sua storia permette di trasmettere molti valori, quali generosità, condivisione, pazienza ecc.

Non c’è alcun motivo, dunque, di avere fretta di smascherare Babbo Natale, presto o tardi, verrà a galla in modo naturale senza alcuna angoscia da parte del bambino.






Militaru


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